Intervista al Prof. Ernesto Burgio su https://www.radiondadurto.org/
Data di trasmissione: 8 ottobre 2020 – 16:13
Superano quota tremila i contagi giornalieri in Italia di mercoledì 7 ottobre. Il Ministero della Salute comunica 3678 nuovi casi. Mille più di martedì, un balzo inedito – seppur relativo a un solo giorno – da metà aprile. 31 le vittime: non accadeva da giugno. Record però di tamponi: quasi 126mila.
In terapia intensiva ci sono 337 pazienti (18 in piu di ieri), i ricoverati con sintomi sono 3.782 (157 in più). “La situazione è seria e delicata, serve segnare un cambio: non più misure per aprire, ma altre che indichino la pericolosità del momento” ha sintetizzato il ministro Speranza. Il premier Conte ha invece parlato di “”un nuovo decreto legge elaborato per affrontare questa nuova fase, c’è una risalita del contagio: le Regioni con Rt sopra l’1 non potranno disporre allentamenti nelle misure”. Prorogato al 31 gennaio 2021 lo stato d’emergenza e approvata una norma che proroga il Dpcm ora in vigore al 15 ottobre. Con una novità: diventa da subito effettivo l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto, se si è vicini a persone non conviventi.
LE REGIONI – La Regione più colpita resta la Campania, con 544 casi. Segue la Lombardia, 520 casi e 5 decessi. Stabili le terapie intensive (40), salgono a 339 gli altri reparti (+19). 182 casi a Milano, 54 a Varese, 52 a Brescia. Dopo la Lombardia ci sono Veneto (375), Lazio (357) e Toscana (300). Incrementi consistenti anche in Piemonte (+287), Sicilia (213), Puglia (196) ed Emilia (193). Nessuna regione fa segnare zero casi.
EUROPA – In Europa, superati i 6milioni di casi. Il Belgio, con 10mila vittime, chiude caffè e bar di Bruxelles per un mese. Pub, ristoranti, bar e caffè chiusi per 2 settimane anche in Scozia, dopo i 900 casi di ieri. In Germania, oggi al record di 2898 nuovi casi, locali chiusi dalle ore 23 a Berlino, dove si concentra la maggior parte dei contagi. Paura anche in Svizzera, con 1.074 nuovi casi in 24 ore, record da marzo, e nuove restrizioni. Sono diversi i paesi che fanno registrare numeri record da primavera: Romania (3mila casi), Ucraina (4.800 casi), Slovenia (356 casi) e Bulgaria (463 casi).
Che la situazione europea sia molto complicata lo mostra la mossa della Commissione europea, che ha annunciato di avere spedito nuove dosi del farmaco Remdesivir a numerosi paesi che lamentavano problemi con le scorte. Si tratta di Grecia, Olanda, Austria, Danimarca, Rep. Ceca e Slovenia. L’Italia per ora “non ha questo problema” ha detto il commissario straordinario Covid Domenico Arcuri, secondo cui “siamo ancora nei limiti della normale gestione, ma dobbiamo prepararci alla possibilità che crescano. Per ora abbiamo aggiunto, rispetto a marzo, 7.000 posti di terapia intensiva e 15mila di sub intensiva. Il rafforzamento Covid porterà altri 3.500 posti in intensiva e 4.500 in sub intensiva”.
MONDO – Nel mondo sono quasi 36milioni i positivi; i morti sono 1milione e 52mila. Primo posto per numero di contagi agli Stati Uniti, che superano oggi i 7,5 milioni di casi e i 211mila morti. “Senza misure adeguate rischiamo 400mila morti nella stagione fredda” ha detto, senza mezzi termini, l’immunologo capo Anthony Fauci. Dietro gli Usa, per contagiati, ci sono l’India (6,8milioni), Brasile (5milioni) e Russia (1,2 milioni, 11mila casi solo oggi).
L’intervista realizzata nella mattinata di mercoledì 8 ottobre con Ernesto Burgio: pediatra, esperto di epigenetica e biologia molecolare, esponente del Consiglio scientifico dell’European Cancer and Environment Research Institute di Bruxelles. Una riflessione ad ampio spettro sulla traiettoria della pandemia, in corso ormai – almeno in Italia – da oltre sette mesi, delineando anche possibili scenari futuri. “La medicina territoriale non è ancora stata rafforzata abbastanza.” Per affrontare un possibile aumento dei contagi nel nostro paese non si sta facendo tutto il possibile. E’ il parere del dott. Ernesto Burgio, medico, esperto di epigenetica e biologia molecolare: “Serve sviluppare due strategie, che sono tipiche del territorio: 1) tracciare, quando si hanno piccoli cluster, i contatti antecedenti, quindi isolare subito i casi e i loro contatti; 2) creare corridoi alternativi che significa, e questo non è stato fatto, evitare che il virus dilaghi negli ospedali e negli altri luoghi di cura. Inoltre servono strumenti di diagnosi precocissima, per esempio sulla saliva, anche se possono essere meno certi come risultati.” Ma cosa si intende per corridoi alternativi e come crearli? Per il dott Burgio in momenti di crisi “si può immaginare che possano essere usati gli ospedali militari che sono sottoutilizzati e che potrebbero diventare luoghi di triage, dove convogliare i casi sospetti invece che finiscano nei reparti di pronto soccorso”